Riflessologia plantare aosta

Prima di approfondire il tema della riflessologia plantare ad Aosta così come in qualunque altra città, facciamo qualche riflessione sulla riflessologia in generale.

Quando parliamo di riflessologia intendiamo riferirci ad una tecnica di medicina complementare che consiste nella stimolazione dei punti riflessi sulla superficie corporea tramite un particolare massaggio o tocco.

Secondo i reflessologi, questi punti riflessi corrispondono a specifici organi del corpo e la loro stimolazione può avere un effetto positivo sull’organo corrispondente. La reflessologia viene comunemente praticata sui piedi e appunto siamo nel campo della reflessologia plantare, e sulle mani come reflessologia palmare. Esistono però anche altre teorie riflessologiche che includono zone riflesse come le orecchie (auricoloterapia), gli occhi (iridologia), il volto, la testa, la schiena, le gambe, l’addome e persino i denti.

Tuttavia, va notato che le teorie reflessologiche non sono supportate dalle conoscenze attuali di anatomia e fisiologia e non sono state confermate attraverso metodi scientifici affidabili. Pertanto, la reflessologia è considerata una tecnica olistica di guarigione e viene praticata da un professionista chiamato reflessologo. La reflessologia è una tecnica interessante, ma va esercitata con prudenza e solo dopo aver consultato un medico esperto.

Come abbiamo visto, quindi, la reflessologia plantare è una branca della reflessologia che si concentra sui punti riflessi presenti sui piedi. Questi punti riflessi si trovano sulla pianta e sul dorso dei piedi, nonché lungo i lati esterno ed interno, seguendo uno schema simile a quello del corpo.

Ci sono diverse mappe dei punti riflessi dei piedi che variano leggermente tra loro sulla loro localizzazione, a seconda della scuola di pensiero della riflessologia, se quella occidentale o quella orientale.

Ad ogni modo, tutte concordano sulla vista generale del piede, ovvero che gli organi e le parti del corpo si riflettono approssimativamente nella stessa posizione in cui si trovano nel piede.

Facciamo qualche esempio. Le zone relative alla testa si trovano sulle dita dei piedi, mentre la schiena si riflette lungo i lati interni.

L’apparato digerente e urinario si trova nella parte centrale dell’arco plantare, mentre gli arti superiori e i femori si riflettono lungo i lati esterni. Si può immaginare la figura di una persona inginocchiata sovrapposta sulla pianta dei piedi e la figura laterale della stessa persona sovrapposta alla parte laterale dei piedi per comprendere meglio questa corrispondenza.

Ma quali sono le origini della riflessologia? Chi è stato il primo a compiere delle ricerche sulla riflessologia e a capirne i meccanismi?

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Il dottor Harry Bond Bressier è stato il primo a fare ricerche storiche sulla reflessologia, risalendo a informazioni sparse in ogni epoca e in ogni luogo, dimostrando che la reflessologia anche nella sua categoria di riflessologia plantare, non è una tecnica proveniente esclusivamente dall’Oriente, ma è sempre esistita in tutto il mondo.

Infatti, in India, circa 4000 anni fa, i primi testi di medicina “Veda” descrivevano come i medici osservassero attentamente la mano dei pazienti per diagnosticarne le malattie. La reflessologia era anche usata dagli antichi egizi, Maya, Inca e nativi americani come i Cherokee.

In Europa, invece, bisognerà aspettare il 1582 perché i medici Adamus e A’tatis discutessero di metodi simili alla reflessologia.

Nel 1900, il dott. William M. Fitzgerald in Connecticut divise il corpo umano in 10 zone longitudinali che corrono lungo il corpo dalla cima della testa alla punta degli alluci. Ogni zona è collegata a parti del corpo che possono essere stimolate reciprocamente. La sua assistente E. Ingham ha poi continuato il suo lavoro, dando il maggior contributo alla reflessologia plantare moderna, costruendo una mappa delle zone riflesse sul piede che corrispondono ai vari organi.

In Italia, la pratica della riflessologia è stata introdotta da Elipio Zamboni, un massofisioterapista bergamasco che si è diplomato in reflessologia presso la scuola di Hanne Marquardt nel 1974.

Nel corso degli anni, Zamboni ha organizzato corsi di riflessologia plantare, ha approfondito il lavoro di Ingham sulla mappatura del piede e ha fondato la FIRP (Federazione Italiana Riflessologia del Piede) nel 1987. Dopo di lui, molti altri ricercatori in tutto il mondo hanno apportato notevoli contributi alla pratica della riflessologia, scoprendo nuovi punti di riflesso o addirittura nuove reti di riflesso, rendendo questa tecnica sempre più facile ed efficace.

Adesso che abbiamo compreso quali sono le lunghe origini della riflessologia plantare, cerchiamo di capire a cosa serve e quali sono i suoi benefici

Secondo i sostenitori di questa pratica complementare, la reflessologia, anche nella sua veste di riflessologia plantare ad Aosta come in altre città, può essere utilizzata per l’indagine energetica e per prevenire o curare vari tipi di disturbi.

La reflessologia, anche quella plantare, lavora per stimolare l’autoguarigione naturale del corpo, andando oltre la semplice soppressione dei sintomi e riportando l’intero organismo a uno stato di equilibrio e armonia.

Tuttavia, per raggiungere questo obiettivo, è necessaria la partecipazione attiva del soggetto che si sottopone a questo particolare massaggio in quanto è fondamentale che prenda coscienza del proprio stile di vita e che sia disponibile ad apportare i cambiamenti necessari alla ricerca del proprio benessere psico-fisico.

Per quanto concerne la riflessologia plantare ad Aosta o in altre città, sappi che la riflessologia plantare può aiutare a prevenire e risolvere vari disturbi fisici e psicologici, tra cui:

• mal di testa
• dolori articolari
• stress
• ansia
• insonnia
• altri problemi di salute

In generale, la riflessologia plantare può aiutare a migliorare il benessere generale del corpo e della mente, riportando l’intero sistema corporeo in uno stato di equilibrio ed armonia.

La riflessologia plantare non è una cura medica e non dovrebbe essere utilizzata come sostituto del trattamento medico tradizionale, ma piuttosto come una terapia complementare per migliorare la salute e il benessere.

Se ti stai domandando per chi è indicata la riflessologia plantare continua a leggere per saperne di più!

Come abbiamo sopra accennato la riflessologia plantare è una tecnica olistica che ha l’obiettivo di stimolare il corpo all’autoguarigione. Per questo motivo la riflessologia plantare non ha alcuna controindicazione ed è adatta per tutte le fasce di età, dai neonati agli anziani. Particolarmente indicata sia per le persone sane che per quelle malate.

Tuttavia, le donne in gravidanza, soprattutto se a rischio, dovrebbero rivolgersi solo a un riflessologo esperto per trarre i maggiori benefici e prepararsi adeguatamente al parto.

La riflessologia plantare può essere utilizzata come unico rimedio o come complemento ad altre terapie, come l’allopatia o la psicoterapia, per potenziarne gli effetti.

Adesso vediamo insieme come si sviluppa il trattamento di riflessologia plantare.

La riflessologia plantare consiste nell’individuazione di punti di pressione dolenti sul piede, che sono collegati agli organi e ai sistemi del corpo.

Un organo in squilibrio energetico si riflette in un punto dolente del piede. Il reflessologo plantare ad Aosta, come me, può determinare quali aree del piede trattare sulla base di quelle che manifestano al tatto dolore.

Il trattamento consiste in un massaggio sui punti dolenti, che diventeranno progressivamente meno sensibili.

Il riflessologo plantare utilizza tecniche di pressione e massaggio per stimolare queste zone riflessogene e favorire il flusso di energia attraverso il corpo. La stimolazione di queste zone può aiutare a:

• ridurre lo stress
• migliorare la circolazione sanguigna
• alleviare il dolore
• aumentare l’energia
• migliorare la qualità del sonno

Il riflessologo plantare si concentra sulla pianta del piede perché è una delle parti più sensibili e ricche di terminazioni nervose del corpo. La stimolazione di queste zone riflessogene sulla pianta del piede può anche aiutare a ridurre la tensione muscolare e ad aumentare la flessibilità.

Questi trattamenti possono portare benefici fisici e psicoemotivi, ma inizialmente i disturbi possono anche peggiorare, poiché il trattamento stimola l’autoguarigione e l’organismo si libera delle tossine.

Il trattamento di riflessologia plantare può aiutare a migliorare le condizioni generali della persona, ma non è una cura miracolosa per le malattie gravi

Non vi sono studi scientifici che confermino l’accuratezza delle mappe riflessologiche, mentre i miglioramenti riscontrati possono essere attribuiti all’aumento della circolazione sanguigna.

Noi esperti in riflessologia plantare sosteniamo che questa tecnica olistica funzioni secondo due diverse teorie.

Secondo la teoria della stimolazione nervosa, grazie alla relazione tra le terminazioni nervose delle zone riflesse e gli organi in cui si localizza il disturbo, la pressione esercitata secondo la riflessologia plantare stimola il cervello a inviare informazioni all’organo interessato.

Secondo invece la teoria dell’energia, nel corpo circola un’energia vitale organizzata in canali profondi chiamati “meridiani energetici”. Premendo questi punti energetici si ripristina la normale circolazione energetica, riportando così il corpo in equilibrio e favorendo il benessere della persona.